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Sebbene sia sottoposta all’autorità della Spagna, con re Juan Carlo I e la regina Sofia ed il principe Felipe loro figlio, erede al trono, a rappresentare la monarchia spagnola, Gran Canaria ha un proprio governo e gode di uno status speciale all’interno dell’UE.

Anche prima che le Isole Canarie fossero dichiarate provincia unica della Spagna nel 1821, la sfida per la supremazia tra le due isole principali, Tenerife e Gran Canaria, è stata sempre molto accesa.

Nella nuova Costituzione spagnola del 1978, alle Canarie fu attribuito lo status di regione autonoma; in pratica, l’arcipelago non è del tutto indipendente dalla Spagna, ma il governo regionale gode di un’ampia libertà nella gestione degli affari interni delle isole.

Nel 1982 le Canarie videro finalmente avverarsi il sogno dell’autonomia, e Santa Cruz de Tenerife, per le isole occidentali, e Las Palmas, per quelle orientali, guidano il governo congiuntamente. A Las Palmas hanno sede le metà degli assessorati del governo regionale mentre il parlamento e il suo governatore sono eletti dagli abitanti delle Isole Canarie e nominati da Madrid. Il parlamento, con i suoi 60 delegati, si riunisce sempre a Santa Cruz de Tenerife.

Gran Canaria, terza isola per dimensioni, elegge 15 membri al Parlamento delle Canarie, organo che, oltre ad esercitare il potere legislativo, elabora il bilancio dell’isola e nomina i rappresentanti che presenteranno questioni rilevanti per le Isole agli organismi interessati della madrepatria.

Ciascuna delle Isole Canarie ha un cabildo insular, un municipio, che consente l’autogoverno nelle questioni di pertinenza locale e di assumere il controllo dei servizi locali. Le isole sono ulteriormente suddivise in 77 municipios, comuni, 21 dei quali si trovano a Gran Canaria, guidati da un alcalde, un sindaco.